venerdì 8 giugno 2012

Destini incrociati

In questi giorni (facendo zapping sul digitale terrestre) ho assistito a una puntata della trasmissione "destini incrociati" in onda alla sera su una rete minore che non citerò per non fare pubblicità gratuita a una trasmissione pessima, deprimente e irritante.

In questa puntata una donna statunitense single di mezza età con evidenti problemi di sovrappeso si svegliava una mattina e desiderava un figlio. In seguito ad alcune considerazioni personali sul pericolo nell'adozione nazionale (USA) che la madre biologica possa ripensarci entro un anno, decide di affidarsi all'adozione internazionale, cerca su internet e trova l'offerta di bambini piccoli in Guatemala presso una struttura di una ONG statunitense. Telefona e si procura rapidamente un bambino pressoché neonato che riporta in breve tempo a casa.

Dopo due anni decide che mancandole un marito sarebbe brutto che il figlio crescesse solo con lei e quindi ricontatta lo stesso istituto per avere un fratellino (anche questo neonato), telefona, organizza il viaggio con le due sorelle (obese) e il figlio e nel breve lasso di pochi giorni ritorna con un altro bambino piccolo.... Ciò che non viene rivelato è quanto questa donna abbia speso per le due operazioni adottive.

Ogni commento mi sembra superfluo per come viene intesa l'adozione dai nostri media, come viene svolta in alcuni stati occidentali e come viene presentata dai loro media.

Un'ultima considerazione comparativa: il Guatemala è uno dei paesi da cui giungono in Italia i bambini più grandi. Forse perché noi non li ritiriamo come dei piccoli cuccioli al canile...