martedì 12 febbraio 2013

Una lettera migliorerà la vita di tuo figlio

Se l’adozione è realmente la chiave di volta per indurre la società a diventare multiculturale e non come si sta sviluppando, cioè monoculturalmente diversificata e distribuita (ogni cultura convive ma non comunica e interscambia con le altre), dovrebbe essere chiaro alla società tutta che il suo valore travalica il ridotto orizzonte di quelli che ne sono interessati in prima persona (genitori adottivi, figli adottivi e la ristretta cerchia di chi li circonda).

L’adozione permette a culture lontane di essere fisicamente presenti e fondersi nella famiglia con la cultura ospitante. Il suo messaggio multiculturale può fare da ponte con la cerchia di amici e conoscenti e allargarsi nella società. Diffondere valori come l’accoglienza e la tolleranza, migliorare la conoscenza del “differente”, costruire il domani dei nostri figli. La famiglia adottiva, quella cosa strana che a volte si guarda con ammirazione ma anche con un po’ di sospetto, può diventare simbolo e messaggio vivente del futuro.

Le istituzioni forse prenderanno coscienza di ciò, forse no, ma intanto possiamo fare qualcosa per migliorare la conoscenza dell’adozione nella società: informare, far conoscere, parlarne raccontando ciò che veramente è nella vita di tutti i giorni.

Un progetto che mi sta particolarmente a cuore, quindi è la ”Lettera di un'adozione” organizzato da ItaliaAdozioni in collaborazione con il festival delle lettere (sui siti: http://www.italiaadozioni.it/ e http://www.festivaldellelettere.it/?page_id=3607 ci sono i riferimenti). Anche se il titolo è volutamente vago, la lettera dovrebbe essere l’occasione per raccontare un’emozione, ma anche un aneddoto, una situazione, una riflessione che riguardi l’adozione, infatti l’invito non è necessariamente rivolto ai genitori adottivi, ma anche a tutti quelli che hanno qualcosa da dire, raccontare riguardo all’adozione (parenti, nonni, insegnanti, ecc… anche il fornaio se vuole). Le lettere verranno lette da una giuria e utilizzate da un noto sceneggiatore-regista teatrale (padre adottivo) che ne trarrà un lavoro teatrale.

L’obiettivo dichiarato dai partecipanti all’iniziativa è creare un lavoro non destinato solo a chi conosce già l’adozione, ma crearlo in modo da renderlo appetibile (brillante ed emozionante al tempo stesso) a una platea più ampia e, raccontando il quotidiano dell’adozione, divulgare ciò che è veramente e non quello che dovrebbe essere nelle intenzioni del giornalista o del politico di turno che generalmente ne parla a sproposito.

lunedì 4 febbraio 2013

L'adozione è sinonimo di multiculturalismo, accoglienza ed è utile alla società tutta?


Una scuola aperta all'adozione

La scuola ed il suo contesto così presente nella vita dei bambini, costituisce un investimento importante per la costruzione del loro futuro. In Italia non esistono misure unanimi per inserire il bambino adottato nel sistema scolastico, nè esiste un supporto lungo l’intero ciclo. Ma, si può far qualcosa? In realtà sì, agendo con forza e determinazione si può raggiungere l’obiettivo. Questo è quanto è emerso dall’incontro “Una scuola aperta all’adozione”. Di seguito il nostro report con appunti e riflessioni
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