martedì 9 settembre 2014

Eterologa batte Adozione 9 - 0

Dopo l'intervento della consulta e alcune polemiche sterili in sede politica e giornalistica, sono state pubblicate le linee guida stilate dalle regioni per implementare la fecondazione assistita eterologa. Ciò nella più assoluta mancanza di intervento normativo da parte del ministero e/o del parlamento. Le decisioni prese sono figlie della considerazione primaria che equipara la donazione di seme o di ovuli alla donazione di organi e quindi entra in gioco la legge della tutela della privacy (DL 196/03) che regola la protezione dei dati personali con particolare attenzione ai dati sanitari relativamente a quali ci sono numerose limitazioni. 

Se VOGLIO un bambino (la scelta del verbo non è casuale) e sono sterile (o lo siamo entrambi) posso scegliere tra fecondazione e adozione, sono percorsi molto diversi che portano a figli molto diversi. Ovviamente da questo confronto sono escluse le adozioni di figli già grandi che conservano vividi ricordi della vita pre-adozione). Facciamo un gioco, un incontro che vede contrapposte punto per punto le due pratiche (il punteggio è dato in base alla sensazione che esprime la gente comune):
1) La gratuità o il ticket (1 - 0)
  • La fecondazione assisitita eterologa è pagata dal servizio sanitario regionale e al massimo si paga un ticket (non è stato definito niente ma si dice dai 500€ fino a un massimo di 2500€) poi parzialmente detraibile dall'irpef come tutte le spese mediche. Anche se in realtà, come per le altre forme di fecondazione, per avere tempi ragionevoli si dovrà far riferimento ai privati con costi di parecchie migliaia di euro a tentativo).
  • L'adozione nazionale è gratis, ma è riservata a pochi, la maggior parte delle adozioni sono internazionali.  L'adozione internazionale costa da 15000€ fino a volte anche a 30000€. Solo metà della cifra può essere dedotta dall'irpef e solo se si rientra nelle fasce di reddito più basse si può ambire al rimborso del restante 50% (o del 25%).
2) Il rischio giuridico e il rischio sanitario (2 - 0)
  • L'eterologa è monitorata attentamente dalla sanità italiana. Come in tutti gli interventi e nelle gestazioni naturali il rischio sanitario è presente anche se in percentuale molto ridotta.
  • L'adozione nazionale ha in sé un alto grado di rischio giuridico (cioè la possibilità che il tribunale riaffidi il minore alla coppia d'origine prima del termine del periodo temporaneo precedente all'adozione). Nell'adozione internazionale il rischio prevalente è di tipo sanitario; le condizioni di vita delle madri e degli stessi figli prima dell'adozione non sono monitorate accuratamente, i paesi in cui si adotta sono affetti spesso da malattie endemiche, e da numerosi altri problemi che si ripercuotono sulla salute dell'adottato.
3) L'iter burocratico (3 - 0)
  • L'eterologa è come un intervento chirurgico quindi segue le prassi del servizio sanitario, esami preliminari, diagnosi, lista d'attesa, intervento, gestazione e parto.  
  • L'adozione comporta la compilazione della disponibilità, l'indagine finanziaria, l'indagine psicosociale dei servizi sociali, la loro relazione, il colloquio con il giudice, l'emissione dell'idoneità, l'inserimento nella lista d'attesa per l'adozione nazionale e/o la ricerca di un ente autorizzato per poter cercare un figlio all'estero, il corso dell'ente, la raccolta dei documenti da inviare al paese straniero, la loro legalizzazione, la loro traduzione, l'attesa della chiamata dalle istituzioni estere, il viaggio (fino a tre), la permanenza all'estero (fino a due mesi) il ritorno e l'espletamento delle procedure burocratiche di accoglimento del minore in Italia, un anno di monitoraggio dei servizi sociali.
4) L'indagine psicosociale, l'idoneità e i percorsi psicologici (4 - 0)
  • Nella fecondazione gli interventi psicologici e dei servizi sociali sono assenti o brevi o facoltativi, vengono forniti su richiesta anche a donatore e donatrice, le idoneità sono puramente di tipo medico.
  • Nell'adozione gli interventi dei servizi e degli psicologi sono fortemente invasivi, prima, durante e dopo. Si analizzano i singoli coniugi, si analizza la coppia, si chiede l'assenso dei futuri nonni, si ispeziona la dimora prima e dopo. Molto spesso ci si sente sotto esame e c'è sempre l'incognita di non risultare idonei e dover considerare l'ipotesi di ricorso. 
5) L'età del figlio (5 - 0)
  • Il figlio si ha da nove mesi prima della nascita.
  • Nella migliore delle ipotesi è abbandonato alla nascita e quindi ha pochi giorni, ma alcuni ragazzi vengono adottati in preadolescenza. Nelle adozioni internazionali l'età media è di oltre sei anni.
6) La gioia e l'orgoglio del parto (6 - 0)
  • Con la fecondazione ci si potra allineare alle madri naturali, biologiche, lamentarsi delle nausee, del peso, della fatica, delle voglie, si potrà giocare al "senti come scalcia" si proveranno tutte le gioie del portare una vita in grembo, non ci sarà elaborazione del lutto della mancata gravidanza, l'autostima non avrà cadute e il narcisismo procreativo si potrà esprimere liberamente.
  • Nell'adozione, niente parto, niente allattamento (raramente artificiale), niente nausee, niente mal di schiena, ecc. Le madri adottive dovranno sopportare tutte le ferite e le ingiurie di una società che esalta la procreazione come un atto magico (si da alla luce, è il miracolo della nascita, ecc.). Anche se è palesemente riconosciuto che spesso è promozione mercantile di prodotti per la prima infanzia o gossip di autopromozione della famosa di turno incinta che si pubblica col pancione.
7) Il racconto delle origini (7 - 0)
  • I figli della fecondazione eterologa non hanno diritto a sapere della loro origine. I loro genitori non sono tenuti a rivelar loro alcunché sulle origini. Potrebbero essere informati, ma potrebbero anche scoprirlo casualmente dall'evidenza di esami genetici o di familiarità alle malattie. (come succedeva nell'adozione parecchi anni or sono).
  • I genitori adottivi sono tenuti a raccontare ai figli la loro origine adottiva nei modi e nei tempi che riterranno più opportuni (generalmente con un racconto quotidiano progressivo in relazione all'età del figlio).
8) La segretezza delle origini genetiche (8 - 0)
  • L'eterologa prevede che la donazione sia anonima (cioè non deve essere possibile per il donatore risalire alla coppia ricevente e viceversa). I dati clinici del donatore / donatrice potranno essere resi noti al personale sanitario solo in casi straordinari, dietro specifica richiesta e con procedure istituzionalizzate, per eventuali problemi medici della prole, ma in nessun caso alla coppia ricevente. I donatori / donatrici non hanno diritto di conoscere identità del soggetto nato per mezzo di queste tecniche e il nato non potrà conoscere l’identità del donatore / donatrice.
    Alcuni esperti hanno previsto che, in applicazione della legge sulle adozioni e delle pronunce della Corte Costituzionale, e previo consenso del donatore, il nato forse potrà, compiuti i 25 anni, chiedere ugualmente di conoscere l’identità del donatore, è però solo un'ipotesi per ora senza nessun fondamento giuridico.
  • Nell'adozione, recentemente, la consulta si è pronunciata per non riconoscere il diritto alla segretezza della madre biologica che si è dichiarata "persona che non vuole essere nominata" in tutti i casi di figli non riconosciuti alla nascita (con effetto retroattivo). Tutti gli adottati, quindi. hanno diritto a cercare le proprie origini dal venticinquesimo anno d'età in poi. 
9) Il colore della pelle (9 - 0)
  • Nella fecondazione eterologa, non si potranno scegliere le caratteristiche somatiche del nascituro, ma il figlio avrà lo stesso colore di pelle della coppia ricevente, cioè per quanto possibile, si manterrà lo stesso fenotipo della coppia ricevente in relazione al colore della pelle, dei capelli e anche rispetto al gruppo sanguigno.
  • Nell'adozione qualsiasi preferenza dei genitori su etnia, razza e colore è deprecata (da servizi sociali, giudici, tribunali, enti autorizzati, istituzioni straniere, ecc)
10) Motivazioni (senza punteggio)
  • Chi vorrà un figlio a tutti i costi si rivolgerà quasi sicuramente alla fecondazione (a meno di impedimenti fisiologici perché in Italia non c'è ancora la madre surrogata). Avere un figlio con la fecondazione risulta essere un diritto, come si ha diritto ad essere curati per qualsiasi incidente o malattia.
  • Chi desidererà un figlio, pensando anche a salvare la vita di qualche bambino che si trova in difficoltà, potrà affidarsi all'adozione. A chi sceglie l'adozione, viene ripetuto sin dal principio dell'iter che avere un figlio è una possibilità, che l'unico diritto è quello del minore di avere una famiglia dove crescere. Potrà essere ancor più fiero della scelta, potrà recuperare molta autostima ed elaborare i vari lutti prima e meglio, avrà liste d'attesa meno lunghe e forse, sarà ritenuto una risorsa più preziosa per gli enti, le persone e il mondo dell'adozione.
  
IN CONCLUSIONE

Chi si rivolgerà all'adozione lo farà con la determinazione di chi non solo di desidera un figlio, ma che vuole raggiungere un figlio attraverso l'adozione. Ci saranno meno aspiranti genitori adottivi, ma saranno più convinti dell'avventura che li attende. E per i bambini abbandonati che attendono una famiglia ci saranno meno possibilità? Forse sì, ma loro sono lontani, non votano, non contano, non scelgono, non esistono...  



2 commenti:

Chiara -Cucinando con mia Sorella- ha detto...

Trovo che questo articolo sia offensivo inveritiero e crudele.

GK ha detto...

Crudele sì molto perché il mondo è crudele, basta leggere le notizie dal mondo (non quelle poche che arrivano ai TG o ai giornali che filtrano a loro piacimento).

Offensivo NO, la realtà dei fatti è questa, ci si può illudere che non sia così, ma se si cade dalle nuvole, questi sono tutti dati di fatto.

Inveritiero NO perché le informazioni sono tratte dai comunicati stampa (e non dai giornali che hanno riportato parzialmente solo gli aspetti che di volta in volta facevano gioco alla propria idea)