venerdì 30 novembre 2012

L'attesa dell'adozione

L’attesa: inutile stress o risorsa per la coppia? (da ItaliaAdozioni)

Ogni adozione è un incontro di attese, quelle della coppia sono numerose: si attende dopo la presentazione della disponibilità ad adottare, si attende dopo i colloqui e dopo la lettura della relazione, si attende dopo il colloquio con il giudice, si attende dopo aver ricevuto il decreto di idoneità, si attende per essere accettati dall'ente, si attende per la scelta del paese, si attende dopo la presentazione della documentazione da inviare, si attende l'abbinamento, si attende il momento del viaggio, si attendono i viaggi successivi (se necessari), poi finalmente si parte.

Tra una qualsiasi di queste tappe e la successiva ci sono periodi di inattività (anche lunghi anni) in cui si deve tenere la mente allenata al pensiero dell'adozione perché non si affievolisca, o si muti in un sogno irreale....

martedì 27 novembre 2012

Chi è l'amico adottato?

Come spiegare l’adozione ad un figlio biologico che ha un compagno adottato

(spiegare ai bambini l'adozione quando non la vivono in prima persona)



Come affrontare l’argomento ? Come dare delle spiegazioni e come affrontare delle domande che spesso sono disarmanti: “Dov’è la tua vera mamma? Perchè sei stato abbandonato?”. (leggi tutto)

Si potrebbe iniziare non usando termini come la vera mamma, veri genitori, abbandonato, scappati, ecc.. Si potrebbe continuare cercando di sottolineare ed evidenziare le cose che si hanno in comune la famiglia in cui si vive, la scuola, i giochi, ecc... Non si dovrebbero sottolineare le differenze come il colore della pelle, le fattezze del viso, e altro. 

Non si dovrebbe utilizzare l'adozione dell'altro per giustificare le proprie manchevolezze, ad esempio per alleggerire l'attenzione da una situazione di disagio della propria famiglia in caso di separazione non si dovrebbe dire che il compagno ha la mamma e il papà che convivono in casa, ma "guarda che non sono i suoi veri genitori!"  

In sintesi anche se può apparire strano a volte la famiglia adottiva è guardata con sospetto, con invidia oppure con ammirazione o con compassione. Invece si dovrebbe parlarne come una famiglia naturale che si è incontrata non alla nascita ma un po' più in là.

  

I nuovi giochi del bambino adottato

 

 

Il gioco e i giocattoli.

Come giocare con i propri figli e perchè

 

Il gioco svolge per ogni bambino una funzione essenziale nello sviluppo della sua personalità ed è il modo più semplice e diretto per entrare in comunicazione con lui.Questo articolo spiega l’importanza del gioco, le difficoltà che potrebbe avere il bambino adottivo in proposito ed il ruolo di aiuto e incoraggiamento che possono e devono esercitare i genitori.
leggi tutto 

martedì 20 novembre 2012

Risorse per la scuola

Nel sito ItaliaAdozioni si possono trovare numerosi articoli e risorse per aiutare gli insegnanti a comprendere come incontrare il bambino adottato a scuola. I suggerimenti sono validi se il bambino è stato adottato da poco, ma anche quando la sua adozione sia avvenuta alla nascita.
 
Bambini adottati: in quale classe iscriverli (per consigliare i genitori)
motivazioni
risorse
esperienze
organizzazione

Quale futuro per le adozioni internazionali?

C'è da chiedersi quale sarà il futuro delle adozioni internazionali in Italia; potrebbero ridimensionarsi notevolmente nei prossimi anni perché i fattori di rischio sono molteplici:

Anzitutto la concorrenza della procreazione assistita, soprattutto effettuata all'estero dove pratiche di ovodonazione, maternità e paternità surrogata, congelamento e conservazione degli embrioni, ecc. sono permessi. C'è un fiorente mercato che procura posti letto, operazioni e soggiorni più o meno lunghi in diversi paesi europei non molto distanti dall'Italia, i prezzi stanno diminuendo, il servizioè all'altezza delle migliori cliniche e le probabilità di successo medie stanno aumentando con il migliorare delle tecniche.

Altri fattor non trascurabili che indurranno numerose coppie a non scegliere l'adozione internazionale sono: i costi, l'età, la lunghezza dell'iter adottivo, la scelta obbligata di paesi esotici.

I costi sono aumentati notevolmente negli ultimi 10 anni ed ora arrivano per certi paesi fino a 20-30mila Euro. I costi (più bassi) riportati da tutte le tabelle non prendono in considerazione fattori non trascurabili quali il viaggio (che può essere di oltre 10mila km e può essere ripetuto fino a tre volte) e il soggiorno (che può essere lungo da una settimana ad alcuni mesi).

Per quanto riguarda l'età, ormai la disponibilità richiesta alle coppie è di accogliere bambini fino a 7/8 anni e non è raro vedere l'adozione di ragazzi di più di 10 anni. L'aumento dell'età media (più di 6 anni nel 2011) dei bambini adottati è un fattore decisivo perché si incontrano minori con una storia non facile alle spalle, che sono alle soglie della preadolescenza, che saranno inseriti a scuola alla fine delle elementari (o adirittura alle medie). Analizzando brutalmente la situazione diminuiscono le gioie (di avere un bambino) e aumentano i guai (della convivenza con un ragazzo portatore di problemi). Così viene a crollare una parte delle motivazioni per cui si cerca un figlio.    

Altro fattore scoraggiante sono le indagini dei servizi sociali e del tribunale che necessariamente devono selezionare genitori in grado di gestire bambini sempre più grandi e potenzialmente problematici. Oltre alle difficoltà aumentano i tempi di attesa perché le pratiche all'estero diventano progressivamente più accurate, più garantiste verso i minori, più puntigliose e durano di più.

Non da ultimo esiste un altro fattore non dichiarato ma purtroppo presente... il teatro delle adozioni si sposta progressivamente dall'Europa orientale e dall'America Latina verso l'Asia e l'Africa dove i connotati somatici dei bambini sono molto differenti dai nostri e non tutti gli adottanti sono pronti a desiderare figli così esotici e diversi. Prima di considerarlo razzismo proviamo a pensare a un adulto (20 anni) africano o cinese e a immaginare un certo grado di intimità casalinga con lui, non tutti ci riescono.   

A questi fattori si deve aggiungere anche la sensazione sgradevole e diffusa di essere considerati una famiglia di serie B. Ogni giorno si possono cogliere piccoli segni in quello che si dice, si scrive, a scuola, in ufficio, in televisione... la vera famiglia è quella genetica (prima era il sangue e le origini) da cui dipende ogni istante futuro della persona. Viviamo in un momento in cui il mito del genoma (di cui si sa ancora molto poco) ci porta a credere che conoscendolo sapremo a priori tutto quello che un uomo farà, che penserà e che gli accadrà.

C'è quindi da porsi delle domande sul prossimo futuro: tra qualche anno quante saranno le coppie disponibili all'adozione internazionale?