martedì 29 maggio 2012

...i veri genitori (ghost parents) - parte 4

Ringrazio i quattro genitori fantasma che hanno messo al mondo i miei due figli e che mi hanno permesso di diventare genitore abbandonandoli molto presto... Nel caso i miei figli adottivi sentano l'esigenza, li aiuterò a ricostruire e ritrovare, per quanto possibile, le proprie origini. Ma...

La retorica della mamma buona e amorevole. 

Permettetemi di esprimere un paio di domande provocatorie: una funzione fisiologica può determinare un ruolo così importante nella società? in un abbandono alla nascita c'è qualcosa di più profondo che non dipende dallo scambio di sangue, ormoni, fluidi, ecc.?

Un uomo che si limita a pochi minuti di piacere o a volte di violenza pura per poi disimpegnarsi rapidamente e sparire parzialmente o completamente, può essere chiamato padre? un piccolo e vigoroso spermatozoo può valergli questa investitura? lo si può definire tale?

Infatti si parla quasi interamente di ricerca della madre biologica (la vera mamma) perché la donna almeno ha un contatto diretto per almeno nove mesi con il bambino. Ma ci vuole più coraggio materno a crescere un figlio o ad abbandonarlo dopo averlo partorito? La retorica direbbe: "dato alla luce", "messo al mondo", "generato"... tutti termini che accrescono l'importanza della funzione cioè del "miracolo della nascita"!

Uno scenario reale e sconvolgente

Proviamo a considerare un possibile scenario: la madre che abbandona alla nascita il proprio figlio sopporta nove mesi di fastidi in modo più o meno attento, obbligata da leggi e usanze o lusingata da attenzioni dell'ambiente in cui vive e dove non è possibile o non è consigliabile interrompere la gravidanza. Nel frattempo maledice il peso e l'ingombro che deve sopportare aspettando con impazienza il momento di sgravarsi, prima possibile e con meno danni alla propria salute. Pensate che nel frattempo abbia tutte le attenzioni che normalmente hanno le madri in attesa? Pensate che non abusi di Alcol, fumo o stupefacenti?

Madri alcolizzate, tossicodipendenti o semplicemente menefreghiste, non hanno nessuna cura del bambino durante la gestazione, fumano, si impasticcano, si intossicano o bevono smodatamente così nascono moltissimi bambini che rischiano la vita, prima durante e subito dopo la nascita. Altrettanti bambini evidenziano deficit mentali o fisici perché hanno sopportato mesi di ingiurie durante la loro vita in un grembo inospitale.

Pensate che non sia una situazione frequente? La nostra società fatta di riviste pre-maman, di famose incinte felici e lautamente fotografate, di rubriche tutte zucchero e miele, di nostalgie vere o presunte del "pancione", non contempla la crudeltà materna. Non è compatibile con la retorica della maternità che si esprime con frasi ripetute fino alla noia come: "di mamma ce n'è una sola", "amore di mamma", "cuore di mamma", ecc. Queste donne, possono, al più, essere vittime di un disagio temporaneo e involontario.

Favole

La favoletta per bambini della madre che amorevolmente mette al mondo la creatura e poi, ponendola nel cestino imbottito con cura e amore, la affida a qualcuno che se ne occuperà in modo da dare benessere futuro al figlio, è giusto la storiella inventata da chi è incapace a sopportare il disamore dei genitori; può concepire quello paterno, ma ritiene incomprensibile quello materno. Eppure quante persone ingenuamente pensano e dicono: "se l'ha abbandonato pensava potesse vivere meglio con altri...". Crescendo ci si dovrebbe affrancare dalle favole per bambini e sviluppare una coscienza critica e adulta.


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