Prosegue la pubblicazione delle missive giunte al festival delle lettere nella sezione lettere di un'adozione: siamo arrivati a leggere la quinta lettera.
Non siamo di fronte a capolavori della letteratura di ogni tempo, ma possiamo riconoscere l'espressione popolare di sentimenti forti e vissuti con passione. In fondo per scrivere una lettera basta un foglio di carta e una matita... (un francobollo poi per spedirla). Una dotazione base disponibile a tutti che non divide tra chi può e chi no. Un ritorno all'essenziale, senza strumenti elettronici, collegamenti iperveloci, streaming on demand, e altre fantastiche diavolerie tecnologiche ma soprattutto costose, astruse, difficili e probabilmente superflue. Un ritorno all'antico, al sentimento espresso quando si prova, non all'invenzione astratta e artificiosa di qualcosa che deve essere scritto per avere l'emozione di usare l'ultima novità a tutti i costi e tale sembra molto di quello che gira su internet e per email, soprattutto quando in calce è riportata la marca e il modello del 'device' utilizzato per scriverle e inviarle. Queste lettere contengono idee, parole, emozioni, ma mai la marca della matita utilizzata.
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