MOTIVAZIONI
Ce l'hanno chiesto prima garbatamente, poi insistentemente, poi lo hanno ribadito ed è diventato il ritornello di tutti gli incontri, i gruppi, i corsi... Le motivazioni: perché adottare? Soprattutto se abbiamo già figli biologici, e anche quando si inizia una nuova adozione avendone già fatta una precedentemente.
Non si adotta per fare del bene ma deve (DEVE!) essere un atto egoistico.
D'accordo, OK, ci vogliono motivazioni forti e durature pronte a sfidare e vincere tutte le possibili avversità che si potranno incontrare, ma se si adotta un figlio ci sembra che male non se ne faccia!
Senza giungere alla battuta citata nella 'Lavatrice del cuore' (Più che chiedere perché adottare, dovrebbero chiedere perché non farlo...), alla luce dei nuovi metodi procreativi (all'estero) con o senza donatori di tutto (ovuli, seme, utero) si dovrebbe ripensare al bilanciamento delle motivazioni.
Se dovessimo pensare al solo egoismo, allora la risposta, non c'è dubbio, si rivolgerebbe alla procreazione assistita. (adotta un ovulo o un po' di seme abbandonati non sta in piedi), ma se si pensa all'adozione, soprattutto di bambini che non sono più neonati, non si può ignorare che una componente importante della motivazione si rivolge a chi è in istituto senza una famiglia.
Una strada che può essere lunga, tortuosa, difficile e costosa e che si affaccia su scenari di possibili ulteriori difficoltà post-adottive almeno altrettanto complesse da risolvere.
Con simili prospettive, se fossimo solo egoisti saremmo anche dei grossi masochisti autolesionisti.
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