- ...i veri genitori (ghost parents) - parte 1
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Premessa.
Ringrazio i quattro genitori fantasma che hanno messo al mondo i miei due figli e che mi hanno permesso di diventare genitore abbandonandoli molto presto... Nel caso i miei figli adottivi sentano l'esigenza, li aiuterò a ricostruire e ritrovare, per quanto possibile, le proprie origini. Ma...
Mantenere l'unità della famiglia biologica.
Com'è possibile voler mantenere l'unità della famiglia d'origine,
mantenerla sempre, anche contro ogni evidenza, anche quando i genitori
risultano incapaci, inadeguati, violenti, interessati nelle intenzioni
ma assenti nella realtà. Perché ricorrere all'affido temporaneo,
attendendo che la situazione si normalizzi, che il disagio scompaia mentre i bambini rimangono per anni in istituto (si chiami anche
"casa-famiglia", non è una famiglia) o in affido precario
presso genitori temporanei che in quanto tali non possono essere
genitori compiuti per quanto validi e preparati siano.
Questa situazione comporta che il bambino sia in perenne attesa
che ci sia un ravvedimento nell'atteggiamento di soggetti che non lo vogliono
o che lo vogliono ma non sono in grado di tenerlo. Nel frattempo, può
rimanere sospeso in una sorta di limbo, in un'attesa indeterminata di privazione degli affetti,
quando la decisione ferma e coraggiosa dovrebbe essere di risolvere rapidamente
la situazione e affidarlo definitivamente a dei veri genitori non solo amorevoli
ma anche idonei.
Chi si occupa dei minori si ritrova immerso nel modo
di pensare del contesto sociale circostante che gli impedisce di agire
con tempismo, ponendo fine alla giostra dei trasferimenti tra la
famiglia incapace, l'istituto e la famiglia affidataria. E il bambino
cresce nel peggiore dei modi, senza certezze, senza prospettive, senza
una guida sicura e senza affetti chiaramente definiti e subisce
molteplici trasferimenti e abbandoni (affidatari, educatori, genitori biologici,
ecc.).
Il ruolo dei media
Quante volte al provvedimento del Tribunale che toglie un figlio a una coppia o una madre inadeguati con modalità di rispetto del minore, la risposta dei soggetti a cui viene tolto è rivolgersi alla stampa senza alcuna precauzione nei confronti del bambino la cui storia viene piazzata in prima pagina e in TV? Spesso vengono messi in piazza alcuni aspetti della vicenda e vengono taciute le vere motivazioni del provvedimento che il Tribunale non divulgherà perché la loro conoscenza è lesiva dei diritti del minore. E quanti inutili commenti nei dibattiti, sui forum, nei blog, sui giornali e nelle riviste, quasi tutti a favore del piagnisteo dei genitori a cui è stata tolta "ingiustamente" la creatura... Il figlio l'hanno fatto e quindi è una loro proprietà! Toglierglielo è un furto, uno scippo!
Mi chiedo come sia possibile che il contesto sociale esprima sempre una certa resistenza alla
delegittimazione dei genitori biologici e all'allontanamento dei loro figli
nei casi in cui sia necessario. Moltissime persone si dichiarano giustamente inorridite
verso violenze, abusi e soprusi verso i bambini, ma quando
si prospetta che il colpevole appartenga all'ambito familiare e l'unica soluzione vera e radicale per risolvere la situazione sia allontanare i figli dai genitori per affidarli in adozione, allora subentra una
sorta di blocco psicologico, un eccesso di scrupolo: "...ma non si può fare nient'altro?",
"...è proprio necessario?". Togliere i bambini ai genitori (di sangue)
sembra essere un atto inconcepibile.
Denunciare è peccato
Lo stesso atteggiamento si ha quando si viene a sapere di qualche
situazione critica in cui l'intervento delle istituzioni potrebbe evitare possibili tragedie e sono molto comuni frasi del tenore: "se chiami i servizi
sociali, poi quelli le tolgono i figli..." Come se denunciare abusi e molestie
significhi essere complici di uno sgarbo, di un delitto verso i genitori,
dimenticando che non farlo significa sofferenza e dolore per i bambini coinvolti.
Alcuni tribunali, forse per evitare di prendere delle decisioni
coraggiose, chiare e definitive, arrivano a concepire persino il nonsenso dell'adozione mite, "l'adozione-non-adozione" che trasferisce la potestà genitoriale a chi adotta ma che mantiene i contatti con gli altri genitori, quelli originari, con immaginabili
conseguenze per il bambino che non sa più "chi è genitore",
"chi non lo è" e quale sia la sua prospettiva emotiva futura. Immaginiamo anche la difficoltà dei genitori adottivi che i "fantasmi" se li ritrovano in casa o quasi...
Genitori veri
La ricetta dovrebbe apparire semplice: dimenticare la
consanguineità e considerare rapidamente quale sia la scelta
migliore tra i genitori inadatti, incapaci o che si vogliono sbarazzare del figlio
(abbandonandolo o non prendendosene cura), considerandone le
possibilità di recupero e i potenziali genitori adottivi
preparati ad accoglierlo, considerandone le caratteristiche e le loro risorse, ma anche i limiti e i difetti.
Ringraziamenti
Ringrazio ancora i
fantasmi per aver fatto nascere i miei figli che sono sopravvissuti alle difficoltà iniziali e hanno potuto incontrare dei veri genitori che si occupano (felicemente, amorevolmente, assiduamente e faticosamente) di loro.
Indice
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