martedì 5 gennaio 2016

Adozione ed eterologa a confronto?


Perché?

"Perché tutte le considerazioni poco lusinghiere (se non negative) del mondo delle adozioni nei confronti della procreazione assistita eterologa?"

I motivi sono molti e oggettivamente indipendenti dalle convinzioni etico-morali della questione eterologa. Quindi innanzi tutto non riduciamo tutto a un confronto ideologico, ma cerchiamo di essere logici.

L'adozione è difficile
  • quella nazionale per il numero esiguo di bambini rispetto alle coppie che si rendono disponibili
  • quella internazionale per i costi che sono aumentati moltissimo (negli ultimi 10 anni quasi raddoppiati perché se in Italia c'è deflazione, nei paesi emergenti c'è inflazione (ad esempio)
L'adozione è lunga e complessa
  • Alla coppia è richiesto un lungo percorso di maturazione verso l'accoglienza di un figlio "diverso da sè" e considerando le risorse quasi nulle destinate all'adozione si lavora molto sulla coppia prima, perché, dopo, il post adozione pubblico è inesistente e le difficoltà con minori sempre più grandi e/o difficili è lasciata alle risorse dei genitori.
  • I tempi di attesa non sono solo lunghi ma soprattutto incerti, le assenza dal lavoro in tempi di crisi e l'esborso di denaro in tempi di crisi sono ostacoli non trascurabili.
  • Si deve considerare anche la necessità di ritagliare altri tempi e risorse indefinibili, successivamente all'adozione per curare l'inserimento in famiglia, l'abitudine al nuovo contesto sociale ed eventuali "problemi" di adattamento del figlio.
Aspetti successivi

Tralasciamo i problemi dell'accettazione del bambino diverso da sè, del racconto al figlio della sua storia, del diritto a conoscere le proprie origini, della ricerca delle stesse origini, questi sono tutti miti che sono mandati a memoria da genitori e figli adottivi, tutti gli altri sono rimasti al segreto (in usanza nel secolo scorso) e al concetto semplice e lineare che la vera mamma è quella che l'ha partorito. Questo è un monolite inamovibile che pesa tantissimo sulle decisioni dell'opinione pubblica, delle istituzioni (in perenne ricerca di consenso) e dei media (in perenne ricerca di audience) in merito all'adozione e anche alla procreazione. Nulla sono valsi e serviranno discorsi sull'efficacia del modello di famiglia adottiva, come non servirà la conoscenza dei numerosissimi esempi di genitorialità biologica inefficiente, inefficace o dannosa. La maggior parte delle persone si meraviglia se il figlio adottivo prima o poi non cerca la mamma d'origine. Poco vale l'informazione che questa ricerca è fortemente circoscritta a una minoranza di adottivi.


Disarmante
Alla luce anche solo di questi pochi punti, risulta chiaro che risulti disarmante vedere come sia (virtualmente) facile cercare un figlio affidandosi alla procreazione assistita eterologa che è gratis o costa estremamente meno, che non richiede preparazione, maturazione, idoneità, che garantisce un figlio neonato e quindi senza i problemi tipici dei figli adottivi non più piccoli (6 anni di media).
Altrettanto disarmante risulta come lo stato possa trovare le risorse per la procreazione assistita eterologa e negare servizi post-adozione all'altezza per aiutare le famiglie adottive (e non stiamo parlando dell'eresia di avere l'adozione gratis, cosa a quanto pare utopistica e impossibile).
È disarmante la constatazione di quanto i servizi sociali e i tribunali per i minorenni siano ossessivamente attenti, pignoli, indagatori verso la preparazione delle coppie adottive e come invece il sistema sia condiscendente verso chi adotta i gameti e si fa un figlio in pancia.

Ripensare al sistema famiglia (adottiva)

La nostra considerazione è che sarebbe necessario un ripensamento complessivo verso le risorse da destinare alla famiglia (nello specifico quella adottiva, ma non solo) e che lo svantaggio maggiore sarà dei bambini abbandonati a cui saranno preferiti uno o due gameti congelati.

Nessun commento: