La lagna
(Sinonimi: gemito,
geremiade, piagnisteo,
lamentazione,
frignamento,
querimonia, piagnucolio,
singhiozzo,
singulto,
lamento,
nenia,
pianto,
solfa,
tiritera,
menata,
brontolio,
mugugno,
lagnanza,
lamentela)
La lagna viene sempre facile, per ogni cosa che si incontra, soprattutto se la controparte è un ufficio pubblico. Nel sistema adozione, ad esempio ci si può lamentare dei tempi di risposta delle cancellerie dei tribunali per i minorenni, dei tempi di attesa prima dei colloqui con i servizi sociali, dell'atteggiamento sospettoso delle assistenti sociali (è un'indagine o no?), dei tempi per l'indagine e per la stesura della "famosa" relazione che il giudice dovrebbe leggere subito, del tempo che passa tra l'invio della relazione e l'incontro con il giudice stesso, dei tempi di attesa del decreto di idoneità e di notifica... Poi ci sono gli enti autorizzati (che non sono pubblici, ma che possono essere equiparati, visto che agiscono in sussidiarietà), le loro liste d'attesa, la richiesta di altri incontri, le documentazioni richieste, le apostille o le autenticazioni, e i soldi che chiedono: per gli incontri, la formazione, le traduzioni....
Sembra di dover scalare una montagna alta e ripida, quasi inaccessibile.
Non c'è da illudersi, la salita c'è e a volte sembra molto ripida, ma negli ultimi 20 anni è stata scalata da migliaia di coppie normali (non dei Reinhold Messner) che passo dopo passo, con pazienza e convinzione sono arrivate ad adottare dei figli. Qualcuno l'ha raggiunto dopo un anno e mezzo, altri dopo quatto anni. Tra questi ci sono degli "eroi" che hanno adottato bambini con problemi importanti, altri ne hanno adottati quattro in una volta, la maggior parte più semplicemente ne hanno accolto uno senza grossi problemi, né grande né piccolo. Tutti si sono resi conto che le vere difficoltà cominciano dopo, ma anche che passo dopo passo, per la maggioranza di loro sono ostacoli non insormontabili; ci vuole attenzione, convinzione e preparazione e tempo.
Migliorabile?
Come e in cosa si potrebbe migliorare l'iter adottivo?
probabilmente si potrebbe migliorare un po' in tutto: ad esempio nella preparazione del personale dei servizi sociali, nel miglioramento dell'uniformità di giudizio e di procedura dei diversi tribunali per i minorenni. Si potrebbe pensare a dei contributi per coprire le spese di adozione internazionale, almeno per le coppie più bisognose, o almeno a dei prestiti d'onore rateizzando i rimborsi (detraibili dall'irpef), mentre la gratuità generalizzata è un'idea utopistica. Si potrebbe pensare a un maggior coinvolgimento del ministero degli esteri a supporto della CAI e degli enti autorizzati presso le istituzioni straniere.Si potrebbe definire dal punto di vista normativo oltre all'adozione anche l'affido internazionale. Si potrebbero delegare alcune funzioni della CAI come il permesso di rientro con il minore adottato, alle ambasciate in loco (si tratta di controllare la documentazione fornita dall'ente autorizzato)...
Senza pensare a rivoluzioni globali (che rischierebbero di disfare quello che c'è di buono nella nostra prassi adottiva che rimane un modello per numerosi paesi occidentali), si potrebbero operare numerosi piccoli interventi migliorativi pragmatici e a costi affrontabili anche con i vari patti di stabilità.
Il tema più complesso poi riguarderebbe il post-adozione dopo il primo anno successivo al rientro. Infatti, non solo il servizio pubblico scompare quasi completamente, ma non è nemmeno in grado di sapere cosa succede. Le ricerche e le statistiche sono poche, parziali, lacunose e datate e quelle che esistono sono fatte da enti o soggetti che non possono accedere ai dati in modo statisticamente corretto (la scelta del campione infatti dovrebbe essere fatta in modo del tutto casuale attingendo dall'intera popolazione interessata e non, ad esempio, su base volontaria), I tribunali (ognuno per sé) fanno spesso delle indagini su alcuni aspetti della vita degli adottivi negli anni successivi all'adozione; le regioni hanno dei riscontri dalle ASL perché amministrativamente gli interventi degli operatori devono essere monitorati, ma manca l'indagine unitaria e mirata. Senza un'analisi aggiornata e continuativa ci sembra molto difficile pensare ad interventi migliorativi nel post-adozione.
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