lunedì 25 marzo 2013

Che bell'Ente! Quasi quasi gli do il mandato....

Testa o croce di aldoaldoz (CC BY-NC-SA 2.0)
Quando una coppia è in procinto di scegliere l'ente autorizzato cui affidarsi per proseguire l'iter del percorso adottivo dell'Adozione Internazionale capita di incontrare vari approcci al problema. La scelta dell'ente è importante perché è il tramite indispensabile per arrivare a nostro figlio, perché in base all'ente si verrà indirizzati in una regione del mondo dove siamo aspettati e, ultimo aspetto, non per importanza, è la fiducia che dovrà ispirarci l'ente, senza questa componente sarà molto più difficile vivere l'attesa del fatidico incontro (osserviamoci con un po' di ironia e permettiamoci di fare qualche commento.)  

Approccio pragmatico: "vediamo tra i vari enti e paesi con un buon numero di adozioni recenti quali incontrano il nostro gradimento, ci informiamo bene e scegliamo ente e paese perché il binomio nell'adozione è inscindibile..."
Ci sembra che questo approccio sia un po' troppo asettico, possibile che non ci siano delle vostre preferenze, che non ci sia un bambino immaginario, che non ci siano simpatie o antipatie verso qualche ente?  

Approccio emozionale: "abbiamo visto in un documentario i bambini di quel paese e abbiamo immaginato che uno di loro fosse nostro figlio, erano tutti così belli, ci siamo innamorati del loro sorriso, dei loro occhi... tutto molto bello..."
Ma vostro figlio non sarà tra quelli che avete visto, darei un po' di importanza anche ad altri aspetti più pratici. 

Approccio da trasferta: "in quel paese si adotta con un solo viaggio e la permanenza è breve, gli alberghi sono confortevoli e costano poco..."
Se doveste organizzare una vacanza sareste bravissimi a pianificarla, ma per un'adozione mi sembrano problemi non di primaria importanza. 

Approccio idealista: "il paese è la conseguenza della nostra scelta di affidarci a quell'ente che si ispira proprio alle idee che combaciano perfettamente con le nostre..."
Se l'ente è anche in grado di aiutarvi a trovare un figlio in tempi ragionevoli mi sembra un buon inizio. 

Approccio sociale:  "in quel paese, sono così poveri e i bambini muoiono di fame, malattie, ecc. e così vogliamo andare proprio lì ad adottarlo e salvarlo..."
Quasi tutti i paesi da cui provengono bambini in adozione versano in condizioni simili. Povertà, malnutrizione, malattie (cose fortemente connesse tra loro) colpiscono soprattutto i bambini e la disgregazione del tessuto sociale rende tutto molto difficile... 

Approccio lavorativo: "non possiamo andare troppo lontano o non possiamo assentarci dal lavoro per troppo tempo... per il lavoro che faccio non riusciamo a liberarci..."
Una volta nella vita si può anche cercare di staccarsi da queste catene! L'adozione quasi sempre si fa una volta sola nella vita. Per una motivazione così importante, grande e unica, (cercare vostro figlio!) potreste anche non pensare all'ufficio, al lavoro, ecc. 

Approccio economico: "andare così lontano ci costerebbe troppo e non siamo in grado di arrivare a tanto..."
Probabilmente la vostra automobile costa di più del costo dell'adozione di un figlio in qualsiasi parte del mondo (poi ci sono detrazioni, rimborsi, ecc.). Meditate..." Vale quello scritto sopra: per una volta nella vita... 

Approccio razziale: "nel contesto in cui viviamo non è pensabile avere un figlio di colore o di razza troppo diversa dalla nostra, non potrebbe convivere con la ristrettezza mentale di alcune persone che ci circondano..."
Palle! (sorry) per un figlio si lotta anche contro i pregiudizi, ma ci vogliono delle risorse e delle convinzioni personali che forse non avete. Attenzione, poi, che quelle stesse persone riescono a trovare il modo di emarginare il bambino adottivo più biondo del mondo. 

Approccio culturale: "noi amiamo la cultura di quel paese e vogliamo adottarlo insieme a nostro figlio, conosciamo tutte le ricette, la cultura, la religione, le usanze e il folclore..."
Se c'è anche qualcos'altro di più profondo che vi spinge ad adottare, ben vengano anche le ricette... 

Approccio "credi nell'ente": "abbiamo scelto l'ente perché la persona che ci ha incontrato è stata così gentile e ora il nostro ente ci ha assicurato che è il paese con i bambini più adatti a noi..."
Occhio! un po' di spirito critico non guasta mai, credeteci, ma non troppo e fate qualche verifica. A volte un po' di scetticismo salva da sgradite sorprese. 

Approccio "segui il consiglio": "nel tal paese con il tal ente i nostri amici si sono trovati così bene, vogliamo ripetere la loro esperienza..."
Tutte le adozioni sono diverse tra loro come tutte le coppie e tutti i bambini sono diversi tra loro, quindi sarà difficile ripetere esattamente la stessa esperienza, ma comunque è già un buon punto di partenza avere l'esperienza di qualcun altro che vi dà un idea di cosa affronterete. 

Approccio da internet: "nel nostro forum preferito ci hanno consigliato questo paese e questo ente, ne parlano così bene..."
Attenzione. I partecipanti ai forum sono pressoché anonimi e non tutto quello che viene scritto è oro colato. Non c'è nessuno che garantisce la veridicità di ciò che viene scritto... Meglio se verificate attentamente e cercate delle conferme. 

Conclusione?
In realtà il metodo migliore non esiste... forse c'è un pizzico di buono in tutti i modi che abbiamo preso in giro, è meglio bilanciare le motivazioni, essere aperti a varie possibilità per arrivare a una scelta ponderata non troppo dettata da aspetti emotivi, ma nemmeno da aspetti solo logici, logistici e di calcolo. La soluzione ipotizzata sarà comunque un compromesso. Partire dai freddi dati statistici selezionando un insieme di soluzioni percorribili, riducendo la numerosità, per poi stilare una lista in base al proprio sentire oppure ridurre il numero delle possibilità in base a motivazioni emotive e in seguito scegliere tra le soluzioni rimaste in base ai numeri, non c'è la ricetta migliore, ma l'obiettivo rimane sempre lo stesso per tutti: riuscire ad adottare bene e in tempi ragionevoli. I tempi prospettati a priori in certi casi (3, 4 anni o più) non sono accettabili. Certo è possibile che in alcuni casi i tempi si dilatino per incidenti di percorso non prevedibili, ma partire con anche solo il sospetto di dover attendere così tanto non ha senso e può mettere in crisi la vocazione adottiva anche delle migliori coppie.

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