Cerchi, soprattutto nella fascia di età che è alla soglia di una vita delusa e che non custodisce più nessuna speranza del domani, persone che sono state abbandonate da altre (padri, madri, figli) o che le hanno abbandonate, gli offri la fatica della ricerca che ti accolli, gli offri anche qualche soldo e la possibilità di andare in TV, la scatola magica che ammalia. ingolosisce e attira i semplici.
Poi cerchi, cerchi e ancora cerchi e infine li fai incontrare (prima in privato in modo televisamente impresentabile) poi davanti alle telecamere inducendo la lacrima, il pianto contagioso, le facce tristi, i commenti più stucchevoli indegni persino di romanzi d'appendice del secolo scorso.
Ed eccoti che hai inventato "find my family", geniale e pura spazzatura senza paragoni, nemmeno la Carrà faceva così pena anche perché i prescelti hanno figure infelici, sono brutti, obesi o con evidenti problemi di salute, sono poveri, vestiti male, sono quelli che comunemente vengono definiti dalla stessa TV (in altri programmi) degli sfigati.
Hai speso poco per questo format, non pretendi ascolti da record, riempi il palinsesto e poi, se sei fortunato, te li doppiano anche e li trasmettono in giro per il mondo. Le disgrazie altrui sono un toccasana per i guardoni della TV che si sentono di colpo più vivi e più fortunati di come sono in realtà.
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